Quaderni della Sezione d'italiano

Quaderni della Sezione d'italiano dell'Università di Losanna

Comitato scientifico:

Alfredo Stussi (Scuola Normale Superiore, Pisa) - Mario Barenghi (Università di Milano-Bicocca) - Marco Santagata (Università di Pisa).

«Quaderni» is a Peer-Reviewed Publication / «Quaderni» è una pubblicazione con revisione paritaria.

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16. Dall'altra riva. Fortini e Sereni

a cura di Francesco Diaco e Niccolò Scaffai.

Ai celebri versi di Un posto di vacanza allude il titolo di questo libro, dedicato a Franco Fortini e Vittorio Sereni, al loro persistente dialogo personale e poetico. La concezione della letteratura come relazione e la pratica della critica come dibattito sono i valori all’insegna dei quali si è articolato il loro incontro-scontro; e questi stessi valori sono posti al centro del presente volume: i contributi che lo compongono, infatti, prendono in considerazione carteggi e scambi culturali, illustrando influenze reciproche e punti di frattura. In molti saggi, perciò, s’intravede una vocazione comparatistica, che indaga non solo i contatti tra Paesi, lingue e tradizioni diversi, ma anche il rapporto tra i generi letterari o tra la scrittura
e le altre arti. È anche a questo che alludono le metafore ricorrenti dell’«altra riva» e della «frontiera»: emblemi di un’alterità e di una differenza che arricchiscono, attraverso il confronto, i soggetti su entrambe le sponde. Grazie a questa prospettiva, i vari autori hanno cercato di movimentare e contestare le immagini stereotipiche inevitabilmente costruite intorno a opere e autori diventati ormai pienamente canonici nel Novecento italiano.

Gli autori sono: Ariele Morinini, Beatrice Carletti, Luca Lenzini, Francesco Diaco, Lorenzo Tommasini, Elena Arnone, Michel Cattaneo.

 

ISBN: 9788846753472

15. Misure del testo. Metodi, problemi e frontiere della metrica italiana

a cura di Simone Albonico e Amelia Juri.

I contributi raccolti in questo volume si pongono in due principali prospettive critiche: una fa il punto sul percorso seguito dagli studi e sulle acquisizioni maturate negli ultimi decenni, l’altra offre impostazioni di ricerca differenziate e prova a riaprire il ventaglio dei metodi di ricerca, negli ultimi anni forse ristrettosi a svantaggio di quegli aspetti della metrica che riguardano in termini più ampi la storia letteraria, le vicende dei generi e le strutture profonde dei testi. Alcuni degli studi qui presentati, in particolare, propongono di storicizzare le analisi di norma ispirate a paradigmi e punti di vista attuali, e avanzano ipotesi su come ricostruire la reale consapevolezza delle diverse epoche e degli autori su fatti metrici, sintattici e strutturali. I saggi hanno per oggetto il Duecento, la linea che da Petrarca conduce al secolo del petrarchismo, Dante, Ariosto, Leopardi, il Novecento e le esperienze recentissime.

Gli autori sono Arnaldo Soldani, Maria Clotilde Camboni, Davide Checchi, Gabriele Baldassari, Ida Campeggiani, Amelia Juri, Laura Facini, Simone Albonico, Andrea Pelosi, Fabio Magro, Andrea Afribo.

 

ISBN: 9788846753283

14. Santi, santità e agiografie nell'Italia settentrionale. Percorsi letterari e storico-artistici tra Medioevo e età moderna

A cura di Simone Albonico e Nicolas Bock.

Lo studio della fortuna storica dei santi, e di ciò che gli si annette sul versante spirituale e ideologico, costituisce senza dubbio un campo arduo da molti punti di vista: documentario (per la varietà e il numero altissimo delle resultanze, che si fatica a dominare), metodologico (per la necessità di un incrocio tra ambiti disciplinari di norma separati), espressivo-linguistico (per l’opportunità di ricostruire la fortuna del santo tanto nei testi quanto nelle arti) e cronologico (per l’estensione plurisecolare e spesso millenaria delle trafile testuali, artistiche, liturgiche e devozionali). A ciò si aggiunge la caratterizzazione geografica delle tradizioni, evidente e nota nelle espressioni figurate ma non meno significativa per le scritture e per gli aspetti cultuali.
Il volume si propone di rappresentare, almeno in parte, tale varietà e complessità: incentrato su un’ampia regione culturale in colloquio continuo con quelle circostanti ma con peculiarità ben individuabili, promuove la convivenza di prospettive d’indagine storica, artistica, letteraria e ideologica come impostazione critica ideale per affrontare questo vasto e articolato comparto degli studi.

Contributi di Piero Majocchi, Stefano Candiani, Denise Zaru, Zeno Verlato, Simone Albonico, Frédéric Elsig, Saida Bondini, Anne Jacobson Schutte.

 

ISBN: 9788846750204

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13. Federico Hindermann poeta e intellettuale

A cura di Matteo Pedroni.

A una ponderata lettura dell’opera di Federico Hindermann (1921-2012) da sempre si oppone la mancanza di una considerazione complessiva delle sue componenti principali. Ragioni geografiche, cronologiche e linguistiche hanno infatti separato l’attività dell’intellettuale, attivo fin dagli anni ’40, tra Basilea e Zurigo, nell’ambito del giornalismo culturale e dell’editoria, da quella del poeta in italiano, sbocciata improvvisamente, a sud delle Alpi, trent’anni dopo. La critica ha certamente sofferto di queste fratture e ha finora operato nella discontinuità: la perlustrazione che qui si offre, a largo raggio e con prospettive variate, si propone di fornire un primo ritratto unitario di una figura che ha lasciato una traccia significativa su diverse generazioni di scrittori e uomini di cultura italiani e svizzeri.

Nel volume sono raccolti saggi di Georges Güntert, Fabio Pusterla, Pietro Montorfani, Georgia Fioroni, Stefano Barelli, Rodolfo Zucco, Matteo M. Pedroni, Anna Felder, Enrico Lombardi, Niccolò Scaffai, Antonella Pilotto. L’Inventario del “Fondo Federico Hindermann” di Berna è curato da Daniele Cuffaro.

 

ISBN: 9788846749925

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12. Simone Moro, Coll'arditezza della frase. Ordine artificiale e Sublime nei "Canti" di Leopardi 2017

Se i Canti di Giacomo Leopardi sono una delle opere capitali della poesia moderna è perché hanno saputo realizzarne aspetti per così dire archetipici. Uno di questi è senz’altro la lingua, che Leopardi indaga sui testi degli autori che lo hanno preceduto, discute sul piano teorico, e infine configura in modo nuovo e personale. In questo saggio (vincitore del XIV ‘Premio Giacomo Leopardi’ per tesi di laurea), Simone Moro si occupa di uno degli elementi peculiari della lingua poetica dei Canti: l’ordo artificialis delle parole, studiato nelle sue forme grammaticali e retoriche per rivelarne i valori stilistici e poetici, in relazione alle dichiarazioni dello Zibaldone sugli ardiri e lo stile sublime. La poesia si è sempre servita di artifici quali iperbati, anastrofi, epifrasi e sìnchisi, e in epoca neoclassica il loro utilizzo sistematico ha configurato un vero e proprio programma letterario. Perché allora Leopardi, che si propone di dare all’Italia una poesia nuova e moderna, recupera stilemi tanto tradizionali? Come li impiega all’interno dei testi? Quale significato espressivo racchiude una scelta maturata in rapporto consapevole con la poesia del passato e il panorama poetico del suo tempo? Un’analisi stilistica svolta sui Canti e insieme aperta a un confronto con alcuni capisaldi della tradizione suggerisce delle risposte a simili domande, e offre un’interpretazione rinnovata di alcuni testi dell’opera: delle canzoni iniziali, ovviamente, ma anche di capolavori di più ampio respiro come la Ginestra.

 

ISBN: 9788846747709

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11. Amelia Juri, L’ottava di Pietro Bembo. Sintassi, metrica, retorica, 2016

Le Stanze di Pietro Bembo, apprezzatissime ai loro giorni, sono oggi piuttosto trascurate dagli studi, a dispetto del ruolo fondamentale che hanno ricoperto nella storia della letteratura rinascimentale e dell’ottava rima. Nate in occasione del carnevale urbinate del 1507, insieme alla canzone Alma cortese e dopo gli Asolani queste cinquanta ottave hanno additato una nuova via per il petrarchismo cinquecentesco. Bembo ha infatti dimostrato per primo la possibilità di trasferire la lingua e le strutture formali dei Fragmenta in un altro genere, addirittura non contemplato dal modello, e di livello umile: il poemetto lirico-narrativo e l’invito primaverile all’amore. Le Stanze si configurano così come una fondamentale anticipazione del Furioso e della sua ottava aurea, sulla quale devono senz’altro avere influito. Attraverso l’analisi stilistica, variantistica e intertestuale, e il costante confronto con Ariosto e la tradizione tre-quattrocentesca, lo studio di Amelia Juri si propone di restituire al poemetto bembiano il posto che gli spetta nella storia dell’ottava e del petrarchismo, in quel delicato periodo che vede il tramonto definitivo delle corti e l’affermazione del classicismo cinquecentesco maturo: fase decisiva della storia della poesia europea di cui le Stanze offrono al lettore moderno una delle più vivaci interpretazioni.

 

ISBN: 9788846746016

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10. Quaderno di italianistica 2015

Nella prima parte del fascicolo, Maria Clotilde Camboni affronta la questione delle rime interne nella poesia italiana delle origini. Nadia Belliato offre un saggio del suo commento al Dittamondo di Fazio degli Uberti, e ne presenta i principali aspetti storici e filologici. Alessia Di Dio discute il problema dell’attribuzione del sonetto Ahi lingua, ahi penna mia, che in tante carte, inserito dal Solerti tra le Disperse petrarchesche, ma certamente quattrocentesco. Giulia Raboni ricostruisce la genesi della seconda raccolta di Vittorio Sereni, Diario d’Algeria, in particolare della sua sezione eponima, e propone alcune considerazioni sul leopardismo sereniano attraverso la lettura del testo Solo vera è l’estate. La seconda parte del fascicolo contiene gli atti – curati da Chiara Gizzi – di un convegno losannese dedicato ai tre volumi della Storia dell’italiano scritto (SIS) editi da Carocci nel 2014: Paolo D’Achille vi traccia un profilo aggiornato della disciplina Storia della lingua italiana; Pietro G. Beltrami e Michele Loporcaro si soffermano sui rapporti tra storia della lingua italiana e, rispettivamente, filologia e linguistica romanze. Caratteri e risultati della SIS sono discussi in una tavola rotonda da Luca D’Onghia, Uberto Motta e Niccolò Scaffai. È infine ospitato un intervento di Rita Librandi dedicato ancora alla SIS e presentato all’Accademia dei Lincei.

 

ISBN 978-884674355-8

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9. Quaderno di italianistica 2014

In questo Quaderno: Gabriele Baldassari offre una dettagliata e innovativa lettura del sonetto 18 del Canzoniere petrarchesco – Corinna Bielic evidenzia la “modernità umanistica” del commento di Guglielmo Capello al Dittamondodi Fazio degli Uberti, rilevata nella precoce valorizzazione della Cosmographiadi Tolomeo – Rosanna Morace individua nella vita e nell’opera di Bernardo Tasso le emergenze di una spiritualità attenta ai messaggi riformatori, e in odore di eresia, del gruppo valdesiano – Enrico Zucchi illustra la varia fortuna dell’interpretazione allegorica dei testi letterari tra ’500 e ’700, con particolare attenzione per la riflessione di epoca arcadica – Renzo Rabboni pubblica e commenta due lettere di Antonio Conti e ricostruisce la vita avventurosa di uno dei destinatari, Charles-François Dujardin Bada, degno precursore di Giacomo Casanova – Monica Bisi fornisce un quadro definitivo delle emergenze, testuali e tematiche, dell’Egmontdi Goethe nel Conte di Carmagnola– Pietro Giovannoli rivela e chiarisce la complessità teologica e filosofica di due poesie della Bufera montaliana, Sulla colonna più alta e Verso Finistère.

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8. Quaderno di italianistica 2013

In questo volume: Maiko Favaro restituisce l’inconsueta immagine della donna rinascimentale recuperata in un dimenticato dialogo cinquecentesco di Gasparo Boschini – Giorgio Masi ci conduce nella Firenze di primo Seicento agitata dalle polemiche dello scapigliato Curzio Marignolli – Laura Paolino mette in luce il ruolo svolto da Thomas James Mathias nel promuovere l’attività di Lorenzo Da Ponte – Veronica Bonanni analizza a tutto tondo l’edizione di una raccolta di fiabe francesi tradotte nel 1876 da Collodi – Irene Cappelletti ricostruisce metodo critico e categorie teoriche dei primi saggi variantistici di Gianfranco Contini.

 

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7. Marco Praloran 1955-2011. Studi offerti dai colleghi delle università svizzere

A due anni dalla scomparsa, i colleghi delle università svizzere rendono omaggio alla memoria di Marco Praloran. Saggi di Edoardo Fumagalli, Alessia Di Dio, Jean-Jacques Marchand, Andrea Bonazzi, Maria Chiara Janner, Nunzio La Fauci, Annalisa Izzo, Alberto Roncaccia, Tatiana Crivelli, Gabriele Bucchi, Johannes Bartuschat, Simone Albonico, Alessandro Martini, Matteo M. Pedroni, Uberto Motta, Renato Martinoni, Niccolò Scaffai, Marino Fuchs, Silvia Calligaro, Maria Antonietta Terzoli, Carlo Enrico Roggia, Emilio Manzotti, Luciano Zampese e Angela Ferrari.

«Quaderni», 7 (2013)
studi raccolti da Simone Albonico, a cura di Silvia Calligaro e Alessia Di Dio.

 

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6. L'eroicomico dall'Italia all'Europa, Atti del convegno, Università di Losanna, 9-10 settembre 2011

Agli inizi del Seicento il sistema dei generi letterari si apre a soluzioni narrative e formali che contaminano liberamente temi e registri diversi. Nel contesto di questo progressivo affrancamento dalle teorie aristoteliche e classiciste che porterà alla querelle degli antichi e dei moderni, l'eroicomico costituisce una delle principali novità. Inaugurata e teorizzata da Alessandro Tassoni con la Secchia rapita, la «mistura» di serio e faceto si diffonde rapidamente dall'Italia all'Europa, non solo come alternativa al poema epico ormai in crisi, ma anche come soluzione stilistica da applicare ad altri generi (l'epistola in versi, il libretto d'opera, la novella e la fiaba). Pur prediligendo i toni del divertimento accademico e municipale (soprattutto in Italia), della parodia e del pastiche squisitamente letterari, l'eroicomico si trasforma nelle mani di autori quali Pope, Voltaire e Parini anche in uno strumento tagliente di satira politica e sociale. In lotta per una secchia di legno o una ciocca di capelli, in preda agli istinti più bassi e votati al perseguimento degli scopi più futili, sul campo di battaglia o in un profumato boudoir, i protagonisti delle opere analizzate nei saggi raccolti in questo volume sono gli esempi - leggeri ed evanescenti - di quel grande movimento di distruzione degli eroi di cui noi siamo ancora eredi.

 

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5. Marco Praloran 1955-2011. Lo stile di uno studioso, Atti del convegno, Università di Losanna, 8-9 settembre 2012

Gli interessi di Marco Praloran (1955-2011), dentro e fuori gli studi, erano quanto mai vari, vasti e ben radicati, ma le motivazioni più profonde che lo muovevano parrebbero riconducibili a un nucleo molto compatto. In virtù di questa vocazione Marco Praloran ha potuto rinnovare la ricerca in campi di grande rilevanza (il poema cavalleresco, gli studi metrici, Petrarca) e mantenersi fedele ad alcuni temi e interessi di fondo, e ad uno in particolare che tutti li riassume, e che apoditticamente si può ridurre al problema del tempo: in un'accezione ampia e articolata, che abbraccia i tempi delle narrazioni antiche in versi e quelli dei romanzi moderni in prosa, i tempi interni ai canti, alle ottave, a singoli testi o a gruppi di testi lirici, ai versi, e poi giù fino alle sillabe e ai suoni, con il desiderio evidente, in particolare nel caso di Boiardo (l'autore che forse ha più amato), di stringere molti elementi e restituirli poi in una appassionata e concertata visione d'insieme: quasi si trattasse di leggere e interpretare per la prima volta una partitura trascurata, ritrovare le ragioni di un'intonazione o il gusto di una cadenza, mettere a punto un gesto esecutivo e restituire il respiro dovuto alle singole battute. Tempo, ritmo, misura, eleganza del gesto, inoltre, non solo erano qualità della sua conversazione, del suo carattere e del suo tratto, ma si ritrovano anche sullo sfondo delle sue altre grandi passioni, la musica, per l'appunto, e gli sport.

Il volume raccoglie gli Atti delle giornate in memoria di Marco Praloran svoltesi a Losanna l'8-9 settembre 2012, a cui hanno partecipato A. Afribo, S. Albonico, D. Arlettaz, M. Barenghi, G. Belloni, G. Bucchi, M. C. Cabani, P. Gagliardi, L. Leonardi, T. Matarrese, C. Montagnani, N. Morato, A. Pelosi, E. Praloran, F. Rosset, A. Soldani, S. Stroppa. Agli Atti segue la Bibliografia degli scritti di Marco Praloran, a cura di M. M. Pedroni.

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4. «D'un parlar ne l'altro». Aspetti dell'enunciazione dal romanzo arturiano alla «Gerusalemme liberata»

Il volume si occupa della rappresentazione che il discorso diretto del personaggio ha trovato nei testi di riferimento della tradizione cavalleresca: come e di cosa parlano i personaggi? quali linguaggi usano? a che scopo? con quale efficacia?... L'eterogeneità degli approcci, che caratterizza questa raccolta di saggi, fa emergere la complessità dell'oggetto di studio: l'interesse per gli aspetti strutturali del racconto di secondo grado è al centro del contributo di Richard Trachsler sul Guiron le Courtois; l'oggetto d'indagine offre un terreno privilegiato per una disamina filologica nell'intervento di Franca Strologo sulla Spagna in rima; di taglio tematico è la ricerca di Annalisa Perrotta, che affronta il discorso del personaggio come sede del tòpos della menzogna e dell'identità celata in alcuni poemi cavallereschi italiani tra Quattro e Cinquecento (l'Ancroia, I cantari di Rinaldo, l'Altobello); l'approccio semiotico di Costantino Maeder porta a una prima campionatura del soliloquio e degli "a sé" del personaggio, studiati ne L'inamoramento de Orlando; un'attenzione agli aspetti linguistico-stilistici, volta a un recupero intertestuale, muove l'indagine di Jane Everson sul lamento d'amore di Sinodoro nel Mambriano; le tecniche di inserimento dei racconti di secondo grado nella trama principale sono illustrate da Annalisa Izzo, che mette a confronto il Furioso con L'inamoramento de Orlando; Georges Güntert, infine, osserva da vicino lo slittamento tra piano dell'enunciazione del personaggio ed enunciazione del narratore principale nella Gerusalemme liberata.
Nella varietà delle metodologie di analisi testuale, gli studi qui raccolti sollecitano una riflessione intorno a una problematica solitamente negletta dalle ricerche sulle forme del racconto cavalleresco.

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3. Quaderno di italianistica 2011

In questo Quaderno: Sandro Bertelli rivede la cronologia di alcuni dei più antichi mss. della Commedia di Dante, con 12 illustrazioni - Ferrara 1469. Alessandra Minisci pubblica le orazioni in latino e in volgare di Ludovico Carbone per la morte di Ludovico Casella - Giovanni Ferroni spiega come leggere gli Amori di Bernardo Tasso, con 5 tavole - Pietro Petteruti Pellegrino pubblica e attribuisce una expertise, adespota ma d'autore (Giovan Battista Attendolo), sulle rime pure adespote di Benedetto Dell'Uva - Annalisa Izzo illustra l'ancora insospettata ampiezza dei debiti di Lorenzo da Ponte nei confronti del Furioso. Valentina Marchesi legge e interpreta le Due prose veneziane - Chiara Lungo mostra come lavorava Luigi Meneghello (su Pomo pero) e come ci si deve muovere fra le carte del suo archivio, oggi conservato a Pavia.

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2. «Meraviglioso diletto». La traduzione poetica del Cinquecento e le Metamorfosi d'Ovidio di Giovanni Andrea dell'Anguillara.

Autore: Gabriele Bucchi

A partire dagli anni Trenta del Cinquecento la traduzione dei poeti classici in lingua volgare comincia a imporsi come un fenomeno di vasta portata nel mercato editoriale italiano. Omero, Virgilio, Stazio, ma soprattutto l'enciclopedico e lascivo Ovidio vengono liberamente riscritti e adattati per il diletto di un pubblico medio, desideroso di ritrovare i poemi antichi nel metro dell'Orlando furioso. Se molte di queste traduzioni non riuscirono a sopravvivere ai mutamenti del gusto, alcune di esse entrarono stabilmente nel canone delle versioni poetiche italiane. È il caso delle Metamorfosi ovidiane riscritte in ottava rima attorno alla metà del secolo da Giovanni Andrea dell'Anguillara, poeta della cerchia farnesiana destinato a vita tormentata ed errabonda. Digressivo, artificioso, magniloquente, l'Ovidio dell'Anguillara (cui è dedicato in gran parte questo volume) otterrà per almeno due secoli un incontrastato successo presso letterati, pittori e musicisti, da Marino a Tiepolo.

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1. Quaderno di italianistica 2010

Luca Milite su Galeazzo di Tarsia - Franco Minonzio sulle Historiae di Paolo Giovio - Massimo Malinverni su Leopardi e la poesia del Cinquecento - Matteo Pedroni sugli Ossi di seppia di Eugenio Montale - Antonella Sbuelz su Giovanna Zangrandi - Niccolò Scaffai su Gli strumenti umani di Vittorio Sereni.

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