Ticino's Voting 2016 (in Italian)

Le votazioni ticinesi del 25 settembre 2016: “Prima i nostri” e “Basta con il dumping salariale in Ticino”. Un’analisi del voto

Comunicato stampa - 20 gennaio 2017

Il mercato del lavoro ticinese alla prova del voto popolare: “Prima i nostri” e “Basta con il dumping salariale in Ticino”.

Lo scorso 25 settembre 2016, una maggioranza di votanti (58,3%) ha approvato l’iniziativa popolare “Prima i nostri” promossa dall’UDC, a discapito del relativo controprogetto promosso dal parlamento e dal governo (36,2% di Sì). Lo stesso giorno, l’iniziativa “Basta con il dumping salariale in Ticino”, promossa dall’MPS è bocciata (con un 44,6% di Sì), mentre il controprogetto viene approvato dal 55,4% dei votanti. Chi ha votato a favore e contro le due iniziative popolari e i relativi controprogetti? In che misura i diversi partiti sono riusciti a mobilitare i propri votanti? Quale ruolo hanno avuto, nell’orientare il voto, i fattori socio-professionali, le opinioni sulla situazione economica e sull’afflusso dei frontalieri? A queste domande ha cercato di rispondere l’Osservatorio della vita politica regionale dell’Università di Losanna, con un’indagine realizzata tramite un campione rappresentativo di 1141 cittadini ticinesi con diritto di voto, la quale è stata presentata stamane a Bellinzona.

In generale, i votanti hanno seguito le raccomandazioni dei diversi partiti di riferimento. Al tempo stesso, risulta una maggiore capacità di LEGA e UDC, rispetto agli altri partiti, di convincere il proprio elettorato e coloro che non dichiarano alcun partito di riferimento di seguire le loro indicazioni con l’iniziativa “Prima i nostri” e il relativo controprogetto. Per contro, l’analisi mostra la maggiore capacità di PLR e PPD, rispetto agli altri partiti, di mobilitare in modo compatto il proprio elettorato in occasione dell’iniziativa “Basta al dumping salariale” e del controprogetto. Da parte loro, i sostenitori del PS hanno contribuito al risultato finale fornendo più sostegno al contro-progetto rispetto all’iniziativa.

In generale, i quattro scrutini fanno emergere forti polarizzazioni nella società ticinese. Fra i sostenitori delle due iniziative spiccano i votanti con una formazione scolastica di base, i disoccupati, coloro che hanno un giudizio negativo sulla propria situazione economica e su quella del cantone Ticino, piuttosto o molto critici verso l’afflusso di frontalieri in Ticino e con poca o nessuna fiducia nel governo federale e in quello cantonale, poca o nessuna fiducia nelle associazioni padronali e sindacali. Chi ha votato contro le due iniziative è caratterizzato da un profilo per taluni aspetti opposto: ha spesso una formazione universitaria, una posizione professionale di direttore o dirigente e tende ad esprimere un giudizio positivo sulla propria situazione economica e su quella del Ticino. Simile è il profilo di chi ha votato a favore dei due controprogetti, dove il votante-tipo è perlopiù molto fiducioso nel governo (federale e cantonale), abbastanza o molto fiducioso nelle associazioni padronali e sindacali, con un’opinione abbastanza critica sull’attuale quota di frontalieri in Ticino ma che riconosce nel contempo il loro contributo all’economia ticinese.

Per ulteriori informazioni:

Mazzoleni Oscar, oscar.mazzoleni@unil.ch, tel. : 021 692 36 35

Pilotti Andrea, andrea.pilotti@unil.ch, tel. : 021 692 36 27

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