Prevalenza di maltrattamenti nei confronti dei bambini

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Studio Optimus 3

In Svizzera i dati sono lacunosi

Firmando la Convenzione sui diritti del fanciullo, la Svizzera si è impegnata a proteggere i bambini che vivono sul suo territorio dai maltrattamenti, dagli abusi e dalla trascuratezza. Raccogliere i dati su queste forme di esposizione a pericolo è un modo di rispettare l’impegno preso. Però, la Svizzera non disponeva di dati affidabili sul numero di bambini trascurati, maltrattati o vittime di altre forme di violenza. Nessuna statistica, infatti, permetteva di stimare il numero di bambini seguiti dalle istituzioni e dalle organizzazioni competenti e di capire come venivano assistiti questi bambini. Inoltre, non si sapeva se tutti i gruppi a rischio potevano ricorrere al sostegno istituzionale necessario. L’ONU, dal canto suo, aveva evidenziato queste lacune commentando l’applicazione della Convenzione sui diritti del fanciullo in Svizzera.

Molte istituzioni attive nel settore sociale e sanitario (come gli ospedali pediatrici e i consultori previsti dalla LAV) e le autorità giudiziarie, civili e penali hanno già raccolto dati in maniera sistematica. Tuttavia mancava ancora una visione d’insieme, che includeva tutti i settori attivi nell’ambito della protezione dell’infanzia in tutte le regioni del paese.

Collaborazione tra la Scuola universitaria professionale di Lucerna e l’Università di Losanna

Lo Studio Optimus ha proceso a una prima raccolta di dati uniformati sui maltrattamenti in Svizzera. Disponendo di dati numerici in questo campo, sarà possibile migliorare le misure di sostegno, consulenza e protezione dei bambini e dei giovani vittime di maltrattamenti.

Il progetto è stato condotto congiuntamente dalla Scuola universitaria professionale di Lucerna – Assistenza sociale e dall’Osservatorio dei maltrattamenti nei confronti dei bambini dell’Università di Losanna.

E stato costituto un gruppo composto da personaggi del mondo della politica, dell’amministrazione pubblica e della ricerca, il cui obiettivo è stato quello di consolidare la raccolta, sotto l’egida della Confederazione, di dati relativi ai maltrattamenti sui bambini. In tal modo, la Svizzera dispone di uno strumento più adeguato per identificare e colmare le lacune nel campo della protezione dell’infanzia, e per stanziare le risorse necessarie a favore di coloro che ne avevano maggiormente bisogno.

Primi risultati (2018)

 

 

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Domande e risposte

Da dove vengono i dati?

I dati verranno raccolti dalle istituzioni e dalle autorità attive in campo sociale, medico e giudiziario (civile e penale) che si occupano di protezione dell’infanzia in tutte le regioni e cantoni svizzeri. Si chiederà alle varie istituzioni di condividere i dati a loro disposizione.

Come sarà garantita la protezione dei dati?

Trattandosi di argomenti molto delicati, il team di ricerca dà particolare importanza alla protezione dei dati. D’accordo con le autorità lucernesi in materia di protezione dei dati, è stato elaborato un sistema che garantisca la miglior protezione possibile. Prima di essere importati nella banca dati nazionale, i dati saranno quindi filtrati e anonimizzati. Le istituzioni che parteciperanno allo studio potranno consultare e modificare solo i loro dati. Il team di ricerca non avrà accesso ai dati che permettono di identificare i soggetti. Per accedere ai dati della banca dati saranno necessari un login e una password che verrà comunicata di volta in volta per sms sul cellulare a ogni collegamento. La Commissione etica per la Svizzera nord-occidentale e centrale (EKNZ) ha certificato la conformità etica della procedura prevista e del progetto di ricerca.

Come verranno importati i dati?

Il progetto intende limitare nella misura del possibile l’impegno delle istituzioni che vi parteciperanno, utilizzando al meglio il potenziale di dati esistente. Il team informatico della SUP di Lucerna ha quindi sviluppato una piattaforma web protetta, sulla quale verranno importati i dati.

Quanti dati verranno importati?

Il campione preso in considerazione dallo studio comprende 353 istituzioni e autorità attive in campo sociale, medico e giudiziario (civile e penale) che si occupano di protezione dell’infanzia in tutte le regioni e cantoni svizzeri. Il team di ricerca stima che i casi di maltrattamento ammontino a diverse migliaia (senza contare i doppioni).

Come mai i dati verranno raccolti per soli tre mesi?

L’analisi dei dati si limiterà ai nuovi casi segnalati tra settembre e novembre 2016. Il team di ricerca auspica di raccogliere in un breve periodo dati di buona qualità. L’insieme dei dati dovrà essere rappresentativo, ma nel contempo gestibile, in modo da permettere di completare i dati in un secondo momento. Anche altri studi comparabili condotti a livello internazionale si sono svolti in autunno, sull’arco di tre mesi.

Come verranno uniformati i dati?

Le istituzioni che parteciperanno allo studio caricheranno in modo standardizzato i dati che raccoglieranno su un server altamente protetto. Il sistema informatico vaglierà i dati in base alle variabili già utilizzate nella terza fase dello Studio Optimus (quali l’età del bambino, il tipo di maltrattamento, il genere delle persone coinvolte ecc.). Le informazioni mancanti potranno poi essere completate manualmente in un secondo tempo, per esempio in base agli appunti che figurano nei vari incarti. Il team di ricerca della SUP di Lucerna e dell’Università di Losanna uniformerà i dati provenienti dalle varie istituzioni e dalle varie regioni, in modo da poterli confrontare.

Chi ha scelto le variabili?

Le variabili che verranno integrate nella banca dati nazionale sono state selezionate in diverse tappe dal team di ricerca, dopo aver consultato alcuni specialisti della protezione dell’infanzia.

Chi finanzia lo studio?

Lo studio rientra nella terza fase dello Studio Optimus, che da una decina di anni elabora progetti e interventi in diversi paesi. Lo studio, finanziato dall’UBS Optimus Foundation, si prefigge di ridurre i casi di maltrattamento sui bambini e sui giovani.

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Riassunto dello studio

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