Fondo VEV

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Il Fondo VEV è una raccolta di volumi di argomento dialettologico e lessicografico custodita presso la Sezione d'italiano della Facoltà di Lettere dell'Università di Losanna. Il fondo nasce dalla volontà di mettere a disposizione di studiose e studiosi alcuni importanti strumenti di lessicografia dialettale. Questo materiale integra quello già a disposizione, in formato elettronico, di redattori e redattrici del VEV – Vocabolario storico-etimologico del veneziano, progetto sviluppato dall'Univeristà di Losanna, dalla Scuola Normale Superiore di Pisa e dall'Istituto OVI - Opera del Vocabolario italiano del Cnr di Firenze, e finanziato dal Fondo Nazionale Svizzero per la ricerca (direttori Lorenzo Tomasin e Luca D’Onghia). I volumi qui raccolti coprono varietà per ora venete, principalmente settentrionali (ladine o alto‑bellunesi) e dell’Istria e della Dalmazia.

 

Il nucleo del fondo è costituito dai libri donati dal prof. Enzo Croattovalente linguista e dialettologo di scuola padovana, allievo di Giovan Battista Pellegrini, specialista in particolare di lessico di varietà ladine e bellunesi, che ha generosamente offerto al cantiere del VEV una parte della sua grande biblioteca. Il fondo è ospitato dalla Biblioteca di Sezione, che si trova nell’aula di studio della Sezione di italiano, Anthropole 4120: esso integra il materiale bibliografico della Bibliothèque Cantonale et Universitaire di Losanna, ma non dipende da essa. Il catalogo è consultabile tramite il documento pdf che si trova in fondo alla pagina ed è periodicamente aggiornato sulla base delle nuove acquisizioni.

 

Il fondo è in via di costante ampliamento: nuove acquisizioni e donazioni di vocabolari dialettali e repertori lessicografici saranno benvenute, non soltanto di argomento veneto. I volumi possono essere ricercati anche attraverso la maschera di ricerca della Biblioteca di Sezione e sono liberamente accessibili, durante il semestre, negli orari in cui l’aula è sorvegliata. Per consultazioni fuori orario o per qualsiasi altra informazione, si prega di rivolgersi a Matteo Agolini (matteo.agolini@unil.ch)responsabile del fondo.

 

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