19 novembre 2009 - Storia letteraria, critica e storia linguistica: i linguaggi dell'interpretazione nell'Ottocento e nel Novecento

Programma

19 novembre 2009 
Anthropole, aula 3059


MATTINA

10,00 – 10,45
EMANUELE CUTINELLI RENDINA (Università di Strasburgo)
Critici-scrittori del secondo Novecento (Rosario Assunto, Giovanni Macchia, Mario Praz)

10,45-11,30
IRENE CAPPELLETTI (Università della Svizzera italiana)
L'argomentazione continiana nei saggi di variantistica

11,30 – 12,00 Comunicazioni di studenti dell’Unil:
SAFFIA SHAUKAT, Strategie saggistiche nella rivista Diario (1985-1993)

12,00-12,30
ALBERTO RONCACCIA (Università di Losanna)
Uno strumento per l’interrogazione di testi in formato digitale: IPSE (Interrogation Programme & Supersenses Extraction)

Discussione

POMERIGGIO

15,00-15,45
CLAUDIO MARAZZINI (Università del Piemonte Orientale)
Sotto l'ala di don Benedetto: Ciro Trabalza e la storia della grammatica

15,45-16,30
ROBERTO GIGLIUCCI (Università di Roma 1)
Croce e la critica del barocco

16,30-17,15
BETTY SACCO (Università di Losanna)
Il discorso della critica psicoanalitica

Discussione
 

27 NOVEMBRE 2008

MATTINA

10,30
MARCO PRALORAN - ALBERTO RONCACCIA, Unil

Apertura dei lavori


10,45-11,30
PIER VINCENZO MENGALDO, Università di Padova

Esperienze metriche di un lettore di poesia


11,30-12,15
PATRICK SERIOT, Unil

Un sociologisme marxiste conservateur: 'Marxisme et philosophie du
langage' de Valentin Voloshinov (1929)

12,15-12,45 Discussione


POMERIGGIO

14,15 CLAUDIO MARAZZINI (Università del Piemonte Orientale)

Ripresa dei lavori

14,30-15,15
LUDOVICA MACONI (Università del Piemonte Orientale)

Colori retorici e calore patriottico nell'inedita Storia della lingua italiana di Giuseppe Grassi


15,15-16
ANTONIO STÄUBLE (Unil)

Uno storico del teatro: Mario Apollonio

16-16,45
ANNALISA IZZO (Unil)

Pensare la fine: Benjamin, Kermode, Brooks, Raimondi


16,45-17,15 Discussione

11 DICEMBRE 2008

Mattina
Presiede ANTONIO STÄUBLE
10,00
ALBERTO RONCACCIA, Saluti e introduzione

10,15
Console Generale d'Italia a Losanna

ADOLFO BARATTOLO, Apertura dei lavori

10,30-11,15
GIULIO FERRONI , Fine della critica. Necessità della critica

pausa di 10 minuti

11,30-12,15
SARA LONATI, Critica dell'odeporica e odeporica della critica

12,15-13,00
CLAUDIO MARAZZINI, L'automobile del linguista. Un appunto sullo stile
saggistico di Giacomo Devoto


Pomeriggio
Presiede MARCO PRALORAN

14,30 Ripresa dei lavori

14,45-15,30
ALFONSO BERARDINELLI , La critica come genere letterario

15,30-16,30 Comunicazioni di studenti dell'Unil:
TATIANA DI DIO - ALESSANDRO LATELLA, La prosa civica di Contini

pausa di 10 minuti

ILARIA SOLARI , Verga critico

16,30 - 17,15
LUIGI TRENTI , Il saggio di Croce su Ariosto

Seguici:        

Spunto tematico

La produzione critica è parte fondamentale della prosa contemporanea, cioè non è solo "interpretazione", ma "testo" dotato di consapevoli strategie retoriche. Anche la prosa critica, quindi, può essere sottoposta ad analisi nelle sue modalità stilistiche, come si può ritrovare, dopo Contini e Debenedetti, nella riflessione recente di studiosi come, ad esempio, Berardinelli, Ferroni, Mengaldo, Luperini, Segre. In questo quadro, non interessa solo la critica intesa come prosa d'arte, ma anche come polemica, come militanza, come diretto coinvolgimento. Il quadro è soprattutto novecentesco, con puntate nel secondo Ottocento. La "storia linguistica" fino ad oggi è stata lasciata fuori da una considerazione di questo genere. Soprattutto nella manualistica di grande prestigio, che ha fondato la disciplina, ad opera di autori come Devoto e Migliorini, la storia linguistica è sembrata appartenere alla categoria della prosa oggettiva e comunicativa. Invece è possibile verificare le "pulsioni" emotive e le tensioni stilistiche che entrano nella pagina e influenzano l'impostazione strutturale di opere dall'aspetto a prima vista "neutro". È possibile estendere la ricerca verso il passato: la prima storia della lingua italiana, quella inedita del Grassi, che è in corso di studio presso l'UPO, è sovraccarica di tensioni stilistiche legate alla forte ideologia risorgimentale. Vi sono poi linguisti che si sono mossi, nel fare storia linguistica, bel al di fuori della neutralità e della imopersonalità: basti pensare a Benvenuto Terracini, soprattutto in un libro come "Libera lingua e libertà linguistica".
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